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venerdì, Aprile 19, 2024

Maria Provenza: “La mia ricetta di donna? Trasparenza e rispetto”

Da oltre tre generazioni il Frantoio Torretta diffonde sul territorio nazionale un’arte antica che la famiglia Provenza esercita da tempo: l’arte di produrre con passione e professionalità uno dei migliori oli italiani. A condurre l’azienda salernitana è Maria Provenza, protagonista della rubrica #ricettadidonna.

Porta avanti una lunga tradizione familiare
Con la mia siamo alla terza generazione di produttori di Olio. Nel 2016 abbiamo festeggiato il cinquantenario dalla fondazione.
Però, l’innovazione è in casa

Sicuramente siamo un’attività di tradizione. Volendo, però, fare un certo tipo di prodotto è necessario innovare per quel poco che si fa, in fondo, nella produzione dell’Olio.
Ovvero?
Produrre olio è fondamentalmente un processo fisico, senza chimica, ma bisogna stare comunque al passo con i tempi.
Quali principi conducono la sua gestione?
Certamente l’integrità del prodotto; l’obiettivo è che sia sano ed eco-sostenibile.
Qual è la più importante innovazione che ha portato in azienda?
Guardare il prodotto da un altro punto di vista, preservare ciò che la natura ci offre quando ci dona un’oliva. Finché l’olio è contenuto nelle olive è perfetto. Da quel momento in poi il nostro intervento può solo compromettere l’integrità e dobbiamo salvaguardarne il messaggio.
È quasi una filosofia la sua…
Esattamente, è una filosofia che ci ha portato ad aprirci a percorsi alternativi. Abbiamo avviato un bar in azienda dove è possibile degustare dei cocktail con ingrediente l’olio.
Ci permette di spiegare le proprietà del prodotto in un momento diverso dal classico percorso di degustazione.
Qual è il suo rapporto con la terra?
È certamente un rapporto fondamentale, vero, diretto. Ti fa capire la differenza tra un produttore che cura singolarmente ogni pianta e le grosse produzioni industriali.
Per farle capire quanto conta la terra per me, abbiamo inaugurato un ‘percorso della salute’ in cui ogni avventore può passeggiare nel nostro uliveto e apprezzare la natura circostante. È una vera ricchezza!
Ricchezza d’animo!
Se non ci fossero le nostre colline non saremmo così ricchi, ricchi di territorio. In questo periodo ho apprezzato ancor di più la natura. Mi sento una delle donne più fortunate del mondo, solo per il fatto di aver potuto passeggiare tra gli ulivi, in casa mia.
Quanto conta, per la sua azienda il valore umano?
Il lavoro che c’è dietro una bottiglia di olio è colmo di sacrificio. Le persone che collaborano con noi sono come una grande famiglia. Posso dire che sono uno degli ingredienti del nostro olio.
Imprenditrice ma prima ancora donna, come si conciliano queste due figure?
Mi considero un caso particolare perché, da subito, ho deciso di dedicarmi in toto alla mia azienda. È necessario avere un approccio multidisciplinare nell’essere imprenditrice e sicuramente l’impegno per una donna è doppio. Non sono femminista e credo nella parità, ma credo che la donna riesca ad essere più espressiva, almeno nel mio settore.
La sua ricetta di donna
Quello che dico sempre è cercare di essere trasparenti, se stessi, corretti e trasmettere il profondo rispetto per il prodotto, le persone e il territorio. Ma la questione più importante è senza dubbio la passione, cosa della quale vado orgogliosa e che mi viene riconosciuta, per fortuna, anche all’esterno.

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