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giovedì, Aprile 18, 2024

L’isola che non c’era: Intrecci // 4 Paroline con Iside

Da anni ormai i ristoratori si chiamano l’un l’altro disperatamente alla ricerca di personale di sala. La ricerca è diventata sempre più ardua.

Incredibilmente mentre la figura dello chef, è stata esaltata e comunicata, quella dell’accoglienza è lentamente caduta nell’ombra.

I ragazzi hanno iniziato ad avvicinarsi sempre di più al mondo della cucina e sempre meno all’idea di divenire addetti di sala, forse vedendo questa seconda mansione come servile e poco affascinante.

In realtà un servizio di sala carente può inficiare il lavoro di una intera brigata di cucina, perché si va fuori anche e soprattutto con la voglia di sentirsi accolti e coccolati e con la speranza di ricevere il giusto consiglio al momento dell’ordine.

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Questo fenomeno è stato preso in considerazione sempre con più attenzione, si è parlato di una vera  e propria emergenza .

A rispondere prontamente a questo appello sono accorse le tre meravigliose Sorelle Cotarella, così amano definirsi, dando vita ad Intrecci – Scuola di alta formazione per i professionisti di sala.

Ho avuto l’onore di essere presente sia nella giornata inaugurale che di partecipare, cucinando, ad uno degli eventi da loro organizzati. Quest’ultima occasione, mi ha permesso di essere a contatto con i ragazzi che stanno frequentando il primo corso.

Intrecci è semplicemente l’isola ce non c’era, il luogo dove il tempo sembra essere sospeso. Entrando si respira passione, eleganza, e amore per la formazione.

Tutto è professionalità e allo stesso tempo, tutto è famiglia. In un’unica parola, Intrecci è eccellenza.

Nils Stahl
Nils Stahl

Ma se da un lato vorrei continuare a descrivere ogni angolo di questa realtà, dall’altro mi voglio invece soffermare su ciò che veramente mi ha colpito: lo sguardo dei ragazzi.

Insegnare è cosa difficile, necessita di competenza, conoscenza, pazienza e compostezza. Trasmettere è ancora più ardimentoso e ambizioso, solo chi ha una forte slancio per ciò che fa, può riuscirvi.

Negli occhi degli studenti si legge la passione trasmessa e allo stesso tempo l’ambizione sana del voler far bene senza improvvisazioni, ma con il grande supporto della cultura.

Buona fortuna e Grazie mille: Dominga, Enrica e Marta. Tre grandi donne per una grande sfida.

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