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venerdì, Aprile 19, 2024

“D’Annunzio nella Roma del Piacere”: un viaggio tra Sapore e Cultura con Rustichella d’Abruzzo

Roma era il suo grande amore. Non la Roma degli Archi, delle Terme, dei Fiori, ma la Roma delle Ville, delle Fontane, delle Chiese. Egli avrebbe dato tutto il Colosseo per la Villa Medici, per la Piazza di Spagna” – è così che Gabriele D’Annunzio, poeta incorruttibile e dandy di un bello a lui indispensabile, racconta il suo amore per l’immensa città eterna ne Il Piacere, opera di spicco e manifesto poetico di un profondo ideale Estetico.

D’Annunzio ci parla di una Roma decadente, piena di un fascino quasi orientale, più vicina a Bisanzio con il suo splendore di ori e ornamenti preziosi che alla severa Roma dell’antichità archeologica. Il protagonista del romanzo, così pieno di erudizione e di conoscenza artistica, come solo un superuomo nietzchiano potrebbe essere, basa tutta la sua vita su una massima paterna: “Bisogna fare la propria vita, come si fa un’opera d’arte”, ma quello che i 5 chef – William Zonfa (Mangione Papale – L’Aquila), Marco Mazzone (Ambassador chef Rustichella d’Abruzzo), Cristina di Tillio (Il ritrovo d’Abruzzo – Civitella Casanova, PE), Michele Papagno (Ambassador Chef di Rustichella d’Abruzzo) e Marco Fabiano (RED laFeltrinelli – Roma) – hanno cercato di fare nella cucina di RED laFeltrinelli, è stato invece quello di “Fare i propri piatti, come si fa un’opera d’arte”, reinterpretando in veste culinaria le opere del poeta pescarese.

rustichella.it
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Immersi tra libri e lumiere pendenti dai soffitti affrescati, Rustichella d’Abruzzo, nella poetica ed elegante cornice del punto RED laFeltrinelli, in via Tomacelli a Roma, ha voluto dar vita ad una vera e propria cena letteraria per celebrare il poeta così innamorato di Roma.

rustichella.it
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A guidare gli ospiti in questo splendido viaggio tra le opere del Vate, l’attrice Franca Minnucci che, accompagnata da un’armoniosa orchestra, ha recitato alcuni dei versi tratti dai romanzi di D’Annunzio.

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Ad aprire le danze “Il Libro Segreto”, un’opera particolare in cui il poeta descrive le giornate vissute nel Cenacolo di Francavilla con i suoi amici, luogo in cui gli artisti sfruttavano ogni occasione, anche la più ingenua, per divertirsi e per preparare a turno i loro piatti preferiti.

Per farci rivivere questa spensieratezza quasi infantile, lo chef Cristina di Tillio (Il ritrovo d’Abruzzo – Civitella Casanova, PE) ha preparato una selezione di finger food, attraverso i quali dar nuova vita ad alcuni dei piatti cardinali della cucina abruzzese. Tra questi spiccano i fiadoni abruzzesiravioloni ripieni di formaggio e cotti in forno -, salumi e formaggi di diversa stagionatura, e l’immancabile tramezzino con la frittata, così come piaceva chiamarlo proprio a Gabriele D’Annunzio.  Il tutto accompagnato dalle bollicine di RED.

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Poi “La Figlia di Iorio”, forse uno dei piatti più gustosi della serata, che rappresenta al meglio la “tragedia rustica di argomento abruzzese” che D’Annunzio racconta nei propri versi: zuppa di farro, con fagioli cannellini e misticanza. Un piatto tanto tradizionale quanto attuale che è riuscito a riscaldare ed a sorprendere gli ospiti durante una piovosa serata invernale.

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La cena è proseguita poi con un’abbondante porzione di quella che al dandy piaceva definire l’Arpa Cuciniera, nonchè la famosa chitarra abruzzese nel formato Le Rustichelle, una delle ultime novità nate in casa Peduzzi e prodotte con sola semola di grano duro e uova da allevamento a terra.

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A seguire è la saporitissima carbonara di Marco Mazzone (Ambassador chef Rustichella d’Abruzzo), emblema della romanità più pura, a riempire le tavole dei commensali per omaggiare il celebre “Pranzo a Nemi” di D’Annunzio. Il guanciale, tagliato sottile, rimane croccante ed entra in perfetta sintonia con il sapore forte dell’uovo.

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Infine, per esaltare e celebrare la ricorrente figura dannunziana della femme fatal, i Paccherini al Melograno con genovese di faraona, chicchi di melograno, simbolo di sensualità e seduzione, crosta di maiale e spolverata di cacao.

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Ultima portata salata, la “Porchetta d’Oro”, uno dei piatti preferiti del Vate, al quale lo Chef Cristian Di Tillio è riuscito a dare nuova interpretazione servendo una carne, molto tenera e morbida, accompagnata da una delicata purea di patate aromatizzata.

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Per concludere in bellezza il “Paniere di Aligi”, un ampio vassoio colmo di dolci tipici della regione d’Abruzzo: dalle sise delle monache della Pasticceria Emo Lullo di Guardiagrele – due strati di pan di spagna ripieni di crema pasticcera -, ai bocconotti della Bottega del Bocconotto di Castel Frentano – tortino di pastafrolla ripiena di cioccolato -; dalle sfogliatelle ripiene di marmellata de La Dolce Sfogliatella di Loreto Aprutino, al Pan Strozzo firmato Rustichella d’Abruzzo- un impasto di uova fresche, farina, mandorle tritate, miele e fichi secchi, ricoperto da uno strato di squisito e finissimo cioccolato fondente.

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Un viaggio enogastronomico, quello condotto da Rustichella d’Abruzzo, per ripercorrere e vivere a pieno le tappe più importanti della vita di uno dei poeti più celebri della letteratura italiana attraverso un menù che riesce a fondere perfettamente musica, poesia, arte e movimento.

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Rustichella d’Abruzzo

Contrada Casale, 4 
65010 Moscufo (PE)
085 971308

RED laFeltrinelli

Via Tomacelli, 23

00186 Roma

06.69347261

Orari: Lun/Sab 08.30 – 23.00 – Dom 10.00 – 23.00

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